Nicolas Cantarini, Intermediario di Broker: “Vi sono polizze che tutelano in caso di catastrofi naturali e che prevedono anche anticipi di spesa entro 60 giorni dall’accertamento”
JESI – La drammatica alluvione che ha colpito nei giorni scorsi l’Emilia-Romagna ha evidenziato le carenze nella cura del territorio e negli interventi per prevenire tali sciagure che recano anche il dramma delle persone decedute. I recenti fatti nell’entroterra pesarese e anconetano così come in altre zone d’Italia, da Ischia alla Sicilia, confermano la fragilità complessiva del territorio, non solo di alcune zone, e l’inefficacia a introdurre azioni che prevengano con lungimiranza da tragedie di questo tipo che troppo frettolosamente vengono ricondotte al cambiamento climatico.
A fronte di tale triste constatazione Nicolas Cantarini, Intermediario di Broker che opera per conto del gruppo Mediass nelle Marche e non solo, fa il punto sulle possibili soluzioni.
«Visto che non si può intervenire direttamente per manutenere il territorio – dice Cantarini – ma solo subire le conseguenze di tale incuria, un cittadino o un imprenditore può provare a tutelarsi in caso di tali calamità sottoscrivendo polizze assicurative estese anche ai casi di catastrofe, inondazione ed alluvione».
Le stime dei danni sono tutte da accertare ma il conto è pesantissimo e, al valore degli oggetti, delle attrezzature, dei veicoli si dovranno sommare quelli economici per le attività costrette a fermare la produzione, i ritardi nelle consegne, la possibile perdita di commesse e di posti di lavoro. Gli interventi di sostegno per ristorare i danni subiti dalle persone a case, aziende, veicoli, macchinari hanno attivato la macchina della solidarietà. Il nemico maggiore in questi casi sarà la burocrazia che farà arrivare ai legittimi beneficiari ristori in tempi inevitabilmente lunghi e quindi non tempestivi.
«Coloro che hanno avuto la lungimiranza di tutelarsi sottoscrivendo una polizza che copre tale tipologia di rischio – insiste – oggi si trova nella condizione di avere la certezza di essere ristorato beneficiando, inoltre, di un anticipo in appena 60 giorni». Questi sono i termini grazie ai quali ripartire con una certa serenità.
«Il pensiero va agli altri – conclude Nicolas Cantarini – a coloro che dovranno affidare la ripartenza quasi solo alle proprie forze almeno nell’immediato, col rischio concreto che molti non ce la facciano creando ulteriori danni sociali e occupazionali ad un territorio già ferito da questi drammatici accadimenti».
Jesi, 23 maggio 2023